È vero: gli eventi alluvionali degli ultimi giorni, hanno avuto una portata straordinaria.
Ma mentre la Calabria piange per la tragedia di Lamezia e tanti Comuni dell’area tirrenica ed aspromontana fanno la conta dei danni, è ancora il momento di interrogarsi sulla utilità della Città Metropolitana.
Dove sono i vantaggi, pur prospettati, della Legge Del Rio?
Al di là delle piogge e delle alluvioni, è sotto gli occhi di tutti l’incuria delle tanto care strade provinciali ed emblematico è il caso della Palmi-Taurianova, da anni interrotta per un cedimento strutturale nei pressi del Cirello.
Zero manutenzione, zero programmazione, zero risorse, zero visione strategica.
Ci è sempre stato detto che il dialogo con gli interlocutori territoriali avrebbe costituito il metodo per immaginare come sarà la nostra area tra cinquant’anni.
Ed invece il popolo del reggino, della piana e della locride si confronta con i problemi quotidiani, constatando l’assoluta impotenza di questo Ente (ben poco) di prossimità.
Il palazzo, insomma, si allontana sempre più dal cittadino.
Occorre una netta inversione di marcia, guardando alle esigenze primarie di un territorio senza viabilità, senza trasporti, senza infrastrutture e senza sanità.
Ogni visione filosofica o politica non può funzionare senza risorse: la Città Metropolitana dimostri la propria consistenza e si confronti con fermezza con la Regione e con i parlamentari calabresi.